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Recensione di Debbi (la strana) di Paolo Di Orazio
Recensione di Debbi (la strana), primo capitolo della disturbante trilogia splatterpunk di Paolo Di Orazio.
Trama
Debbi è una prostituta borderline segnata da un passato di violenza ed abusi. Per sottrarsi allo squallore che la circonda ha imparato fin da bambina a ritirarsi in un mondo tutto suo, uno stato di trans autoindotto in cui si ritira ogni volta che si presta ad un rapporto con un cliente: mentre il suo corpo è alla mercé dell’uomo di turno, la sua mente esce da un tunnel scavato nella terra ed emerge in una verde e paradisiaca radura dove Ribes, il coniglietto parlante, l’aspetta. Ma la pace dell’ambiente viene bruscamente sconvolta dalla comparsa di un inquietante personaggio, il dottor Sottoterra, che tortura bambini e che sfugge al controllo mentale della ragazza. Intanto, a Roma, alcuni cadaveri di bambini vengono trovati orrendamente sfigurati e mutilati ed il commissario Vanacura è al lavoro sul caso.
Recensione di Debbi (la strana)
Alice nel paese delle meraviglie ma in chiave marcia a sanguinosa: DEBBI [la strana] e le avventure bipolari del coniglietto Ribes è lo shockante romanzo di Paolo Di Orazio, veterano del genere splatterpunk, edito da Cut-Up Publishing con prefazione di Stefano “El Brujo” Fantelli che è anche il curatore della collana Incubazioni, di cui questo romanzo è la prima uscita.
È giusto chiarire fin da subito che non si tratta di un romanzo adatto a tutti. Debbi tocca infatti argomenti molto scabrosi e lo fa in una maniera estremamente, terribilmente esplicita. L’orrore della pedofilia è mostrato attraverso immagini agghiaccianti, le scene di violenza e i dettagli gore dei corpicini massacrati riescono a far torcere le budella anche a chi è avvezzo a letture di questo tipo.
Sulle tracce dello spietato killer che rapisce e tortura bambini c’è il commissario Vanacura, personaggio sempre presente nell’universo dell’autore. Non è l’unico volto noto, in realtà: troviamo infatti anche padre Sebastiano, il prete fotofobico divoratore di anime, già protagonista di altre opere di Di Orazio.
Recensione di Debbi (la strana): conclusioni
Debbi [La Strana] è come un bad trip, una favola deviata e allucinata dove la decadenza e lo squallore della periferia romana si intrecciano con gli inquietanti deliri della giovane Debbi, fra stupri, sangue e feti abortiti non-morti.
Le pagine sono intervallante da illustrazioni realizzate dallo stesso autore che sottolineano il mood grottesco e disturbato.
DEBBI [la strana] e le avventure bipolari del coniglietto Ribes è un vero pugno nello stomaco, lettura consigliatissima agli amanti dell’estremo ed ai cultori dello splatterpunk, ma vivamente sconsigliata ai più impressionabili o a chi fatica a digerire tematiche così scabrose.
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Link al post originale: Debbi la strana su Horror Dipendenza