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Offspring. Progenie cannibale di Jack Ketchum – Recensione
Cut-Up Publishing ci porta una chicca firmata Jack Ketchum, OFFSPRING. PROGENIE CANNIBALE, secondo capitolo della cosiddetta “Dead river series”, trilogia iniziata con Off Season (1980), proseguita con Offspring (1991) e terminata con The Woman (2010, scritto a quattro mani con Lucky McKee), da cui sono stati tratti gli omonimi lungometraggi Offspring (Andrew van den Houten, 2009) e The Woman (Lucky McKee, 2011).
Trama
Una famiglia di primitivi antropofagi, guidati dalla Donna, vive nei boschi e lungo le coste del Maine. Impossibile non notare la scia di sangue e cadaveri che si lasciano alle spalle una volta raggiunto il mondo civilizzato, e l’ex poliziotto George Peters, 11 anni dal precedente massacro, dovrà tornare ad occuparsi della questione prima che altri innocenti finiscano nello stomaco dei cannibali.
“Poi i denti sprofondarono nell’interno coscia, e lui iniziò a scuotersi, a lavorare la carne in bocca mentre lei urlava e si torceva con tutte le forze…”
Jack Ketchum, caposaldo dell’horror moderno, era un autore di immenso talento che purtroppo, in Italia, non ha mai ricevuto lo spazio che si sarebbe meritato. È quindi assolutamente apprezzabile che Cut-Up Publishing abbia finalmente portato Offspring al pubblico italiano. A quasi trent’anni dall’uscita internazionale, possiamo quindi gustarci l’opera in tutta la sua selvaggia potenza grazie alla traduzione di Paolo Di Orazio, che ne ha colto appieno lo spirito.
Offspring si ispira alla leggendaria figura del del cannibale Sawney Bean, al quale si rifece anche Wes Craven per il suo Le colline hanno gli occhi.
Recensione
La trama lineare del romanzo ruota attorno alle feroci gesta di una famiglia di cannibali. Nella caverna in cui si nascondono, lontani dai precetti morali e dalla norme sociali che regolano la vita degli uomini comuni, la famiglia vive secondo proprie leggi e credenze, basando la propria esistenza sulla ricerca del cibo e sulla sopravvivenza del clan. Questa avviene cacciando, rapendo bambini ed accoppiandosi fra loro, o con Il Mucco, un uomo incatenato sul fondo della caverna ed usato esclusivamente come macchina da riproduzione.
Gli eventi si svolgono nell’arco di una sola notte e l’azione è intensa e serrata: combattimenti brutali, corpo a corpo sanguinosi, inseguimenti e fughe concitate. Il ritmo è frenetico ma l’autore riesce comunque a prendersi i giusti tempi per sviluppare i personaggi, che risultano credibili e ben caratterizzati.
Serve stomaco per affrontare una lettura di questo tipo. Ketchum ci regala momenti di disturbante violenza, descrivendo con precisione chirurgica i dettagli più macabri e gore. Che sia per fame o per semplice sadismo, nessuno viene risparmiato dalla follia sanguinaria dei cannibali, non importa se donne o uomini, neonati o gattini.
Ketchum enfatizza la natura ferina e selvaggia della Donna e della sua famiglia, più simili a lupi famelici che ad esseri umani, belve feroci prive di scrupoli. Nel tripudio di violenza che permea l’opera, l’autore non si trattiene però dell’inserivi anche una riflessione sulla natura dell’uomo, mostrandoci che, alla fine, i veri predatori non vivono nelle caverne ma si mimetizzano fra noi.
Da Offspring è stato tratto nel 2009 un lungometraggio molto fedele all’opera; nel 2010 Ketchum ha scritto il sequel The Woman a quattro mano con Lucky McKee, che ne dirigerà anche l’adattamento cinematografico.
Prefazione di Stefano “El Brujo” Fantelli, illustrazioni interne di Paolo Di Orazio.
Per l’acquisto:
Offspring. Progenie cannibale (standard)
Offspring. Progenie cannibale (limited Home Movies edition)