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CADAVERE SQUISITO di Poppy Z. Brite – Recensione

By on 12 Settembre 2020 0 952 Views

Romanzo di culto e caposaldo del genere splatterpunk, ecco lo scandaloso e brutale CADAVERE SQUISITO, ispirato alle vicende del serial killer Jeffrey Dahmer, nella nuova edizione edita da Independent Legions Publishing.

Cadavere Squisito di Poppy Z. Brite (Independent Legions Publishing, 2018)

Andrew Compton, seriale killer necrofilo ormai famoso nel Regno Unito, evade di prigione e raggiunge New Orleans, nuovamente alla ricerca di sangue fresco. Durante una delle sue cacce incontra Jay Byrne: gli basta un’occhiata per capire che non si tratta di una potenziale vittima. Nel suo sguardo gelido c’è una familiare scintilla di follia: Jay è un efferato omicida proprio come lui, con la singolare passione per il cannibalismo. Assistiamo quindi all’unione di due anime affini nella loro depravazione, in un vortice sesso, sangue e cadaveri.

Cadavere Squisito di Poppy Z. Brite (Independent Legions Publishing, 2018)


Poppy Brite rompe ogni tabù portando in scena una storia disturbante, efferata e pornografica.

Ci troviamo a New Orleans nel decadente ambiente omosessuale di metà anni ’90, dove fra droga e sesso lo spettro dell’AIDS incombe su ognuno dei personaggi. L’autrice si mostra estremamente capace nel delineare le location, e ci troviamo proiettati nei vicoli della città, sulle rive del fiume, nei bar, nel quartiere francese: un’atmosfera genuina, sporca e ricca di vita.
Rapporti sessuali e omicidi sono descritti con precisione morbosa e la lettura non è senz’altro adatta alle persone facilmente impressionabili: alcuni momenti riescono a suscitare un concreto disgusto, fra cadaveri orrendamente mutilati, corpi eviscerati e atti di necrofilia e necrofagia senza censure. Assolutamente nulla viene lasciato all’immaginazione.

Brite, con uno stile asciutto e diretto, riesce a rendere ogni momento estremamente concreto. Rimarranno impresse sensazioni orride e nauseanti, come il fetore dei miasmi intestinali usciti da un ventre squarciato di fresco o la consistenza viscida e gommosa delle interiora.

Poppy Z. Brite, autrice


La storia d’amore fra i due killer è l’apice del malessere.

Andrew è un killer “romantico”, cerca compagnia e amore nei cadaveri che tiene in casa finché non marciscono e fa il possibile per garantire morti rapide ed indolori. Al contrario, Jay è un vero e proprio macellaio, trae godimento dalla sofferenza delle vittime e le tortura fin quando è possibile, per poi infierire sui corpi dei quali ama nutrirsi. Due filosofie d’omicidio diverse quindi, complementari: Andrew e Jay finiscono per incontrarsi ed innamorarsi (se il loro folle rapporto può definirsi amore), per poi darsi alla caccia insieme.
L’autrice si rifà chiaramente alle gesta del noto serial killer Jeffrey Dahmer, ed alcuni episodi presenti nel libri sono ripresi in maniera pedissequa dalla vera storia del killer (come il momento in cui Tran fugge dalla casa di Jay).

‘Cadavere squisito’ non è solo sangue e omicidi, ma è anche una storia di solitudine e disagio sociale: Brite punta i riflettori sulla drammatica situazione dalla comunità omosessuale agli inizi degli anni ’90, emarginata, temuta e decimata da uno spaventoso male senza cura.
Una lettura dura e priva di qualunque moralità obbligatoria per gli amanti del genere, un piatto sanguinolento che vi rimarrà sullo stomaco per un po’.

Qui trovate la nuova edizione Independent Legions Publishing: Cadavere Squisito

Link al post originale: Cadavere Squisito su Horror Dipendenza

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