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HELL CROSS di Cardoselli, Amenta – Recensione
La graphic novel HELL CROSS è il sanguinoso primo volume di una serie hardboiled divertente ed ultra violenta, edito inizialmente da Armagedoom Factory e poi distribuito da Cut-Up Publishing in una nuova edizione estesa.
Eden City è stata progettata per soddisfare i desideri dell’uomo; l’appagamento personale ha creato un sistema perfetto e la criminalità è stata bandita definitivamente. O almeno fino ad ora. Un misterioso serial killer miete vittime per la città scuotendone l’equilibrio; in particolare, a preoccupare gli alti dirigenti di Eden è l’omicidio di un manager, membro anziano della Eden Corporation. Toccherà al detective Travis J. Pride risolvere la situazione.
In Hell Cross facciamo la conoscenza del detective Pride, veterano della polizia di New York, insofferente ai superiori, reduce da un trauma familiare e con una certa simpatia per l’alcool: tipico personaggio cazzuto e spaccone al quale ci si affeziona immediatamente. Pride comincia le proprie indagini e la storia entra nel vivo: un’oscura setta religiosa fa la sua inquietante comparsa ed il detective incontra un eccentrico anziano, che potrebbe aggiungere alla vicenda una deriva sovrannaturale. Gli amanti dell’horror rimarranno senz’altro soddisfatti dell’esageratissima mattanza che esplode nella seconda metà del volume: teste mozzate, toraci sfondati, crani in frantumi, sangue che schizza in geyser potenti dando quasi l’impressione di uscire dalle tavole.
Stefano Cardoselli si concede la massima libertà artistica lavorando su due fronti, sia alla storia che ai disegni. Dopo fumetti come “Walk” e “Fish Eye“, Cardoselli torna ad illustrare una vicenda dal sapore distopico: una città apparentemente perfetta dove ogni vizio è consentito, che finisce per diventare incubatrice di malessere e violenza. Lo stile inconfondibile ed esplosivo dell’artista ci trascina in un mondo visionario e surreale; l’occhio si perde nelle tavole ricche e dinamiche, un tratto minimal però attento al dettaglio. Le illustrazioni grottesche sono talvolta così esasperate da essere sul filo del deformed, fra occhi strabuzzati e bocche spalancate in maschere mostruose. Gli spigolosi personaggi si muovano in ambienti onirici e coloratissimi, in un intrigo di architetture futuristiche, statue mastodontiche e spazi ampi a perdita d’occhio.
Le illustrazioni allucinate danno un forte senso di estraniazione, idea sottolineata dalla colorazione intensa delle tavole, colori pulp irreali ed accecanti. Lo stile di Cardoselli non è senz’altro per chi cerca il realismo, ma avvolge nelle spire dei suoi eccessi ed è impossibile non rimanerne ammaliati. Fra le indagini della polizia, lo splatter selvaggio e personaggi già memorabili, Hellcross si presenta estremante intrigante e ci lascia nell’urgenza di leggere il secondo volume, “Bloody Roots”, titolo molto metal che che fa sicuramente ben sperare.
Storia: Andrea Amenta, Stefano Cardoselli
Sceneggiatura: Andrea Amenta
Disegni: Stefano cardoselli
Colore/Lettering: Tommaso Devito
Per l’acquisto: Hell Cross (edizione Cut-Up Publishing)
Link al post originale: Hell Cross su Horror Dipendenza