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Recensione di Smile 2 (2024) – Ora in DVD, Blu-ray e 4K
È uscito con Plaion Pictures per l’home video (DVD, Blu-ray, Blu-ray + 4K ed edizione limited steelbook 4K + Blu-ray) il sequel di Smile, fortunato horror del 2022 diretto da Parker Finn. La nostra recensione di Smile 2.
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Specifiche dell’edizione 4K+Blu-ray
- Numero Dischi: 2
- Durata: 127 minuti (Extra esclusi)
- Formato Video: Blu-ray UHD: 2.00:1 Letterbox; Blu-ray: 1080p 2.00:1 Letterbox
- Formato Audio: Blu-ray UHD: Inglese Dolby Atmos / Descrizione Audio Inglese, Francese, Tedesco, Italiano, Giapponese, Polacco, Spagnolo, Thailandese 5.1 Dolby Digital; Blu-ray: Inglese Dolby Atmos / Descrizione Audio Inglese, Francese, Tedesco, Italiano, Giapponese, Polacco, Spagnolo, Thailandese 5.1 Dolby Digital
- Lingue: Italiano, Inglese, Francese, Tedesco, Giapponese, Polacco, Spagnolo, Thailandese
- Sottotitoli: Italiano, Inglese + vari
Contenuti extra:
- Commento del regista Parker Finn
- Da un orecchio all’altro
- L’ascesa e la caduta di Skye Riley
- Dietro la musica
- Un nuovo sorriso
- Smiler: un nuovo mostro
- Fatti tornare il sorriso
- Fammi vedere i denti
- Scene estese ed eliminate
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Trama
La storia riprende da dove l’avevamo lasciata: il poliziotto Joel, infettato dalla maledizione dello “Smiler“, finirà per passarla ad uno spacciatore che a sua volta coinvolgerà la pop star di fama internazionale Skye Riley. La giovane donna, già in precarie condizioni di salute causate dai problemi di droga e dallo stress del lavoro, si trova a dover combattere da sola l’entità che rapidamente sta divorando il suo equilibrio mentale.
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Sorridi… Ancora
Dopo una brillante campagna marketing, durante la quale sono state avvistate persone ghignanti in mezzo alla folla di eventi sportivi, esce nelle sale Smile 2, film del 2024 diretto da Parker Finn, già regista del primo capitolo e del corto “Laura Hasn’t Slept” su cui il film è basato.
Il primo Smile (2022) è un film che si appoggia su un concept molto semplice e piuttosto inflazionato, quello della maledizione sovrannaturale che si propaga di persona in persona. Un’entità malevola alla continua ricerca di nuove vittime e nuovi ospiti: sono innumerevoli gli horror con queste premesse.
Nonostante dunque il plot assolutamente ordinario e lineare, Smile è un film che inaspettatamente funziona. Una buona regia, dei buoni effetti, una scrittura dai tempi giusti ed alcune scene davvero da brividi. Ricordiamo alcuni jump scare originali e sequenze creepy in cui si palesa l’entità con indosso volti sorridenti di persone note, trovata assolutamente efficace e inquietante nella sua semplicità.
Non scontato il sottotesto riguardante i traumi non elaborati: la maledizione dello Smiler altro non è che il trauma che genera trauma, e l’entità sembra cercare (o attirare a sé) persone già segnate da lutti ed esperienze scioccanti mai elaborate.
Smile, costato 17 milioni, ne ha incassati 217: un successo dunque, che rendeva l’arrivo di un sequel obbligatorio.
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Recensione di Smile 2
Con Smile 2, Finn alza l’asticella, e forte di un budget di 28 milioni orchestra una versione del suo horror precedente più in grande, con protagonista questa volta non una psicologa ma una cantante di fama internazionale.
Il maggiore sforzo in termini di produzione si percepisce dunque immediatamente con l’introduzione di un contesto pop sfarzoso, abiti di scena elaborati, videoclip e canzoni realizzate appositamente oltre a complesse coreografie di danza.
Rispetto al film precedente, Smile 2 sembra insistere meno sull’idea del trauma come chiave di lettura della storia. Certo, Skye è segnata dalla morte tragica del compagno, ma la pellicola pare ruotare maggiormente intorno ad una denuncia nei confronti del mondo dello spettacolo. Prima ancora che la maledizione la toccasse, Skye viveva già in un costante stato di pressione e angoscia. Anche le star della musica sono esseri umani, e non è raro finiscano logorati dal settore in cui lavorano, che li obbliga a ritmi massacranti e ad essere sempre all’altezza delle aspettative di produttori e fan. Non importa quanto Skye sia stanca, dolorante, tormentata dai propri traumi e dal demone che la perseguita: l’importante è continuare a sorridere al pubblico.
L’attrice Naomi Scott risulta azzeccata per un ruolo così allucinato, capace di mostrare il rapido declino di una mente già in precario equilibrio. Skye è un personaggio fragile che cerca di tenere insieme i pezzi della propria vita con tutte le sue forze ma che si vedrà incapace di mantenere il controllo trovandosi di fatto a combattere da sola, priva di qualsiasi supporto da parte degli amici o della madre narcisista la cui unica preoccupazione è il fatturato della figlia.
La maledizione sembra il naturale proseguimento di un declino iniziato ormai da anni, nessuno infatti è particolarmente stupito delle bizzarrie di Skye, imputate a una sua ricaduta nella tossicodipendenza.
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Allucinazioni e demoni
Quello che fa Smile 2 è giocare ancora di più con la mente della protagonista, e con quella dello spettatore, rendendo impossibile capire dove finisca la realtà e dove inizi l’allucinazione indotta dal demone. Le apparizioni dell’entità sono rese in maniera piacevolmente insolite e “coreografiche”, come la sequenza dei fan sorridenti che si incastrano e si arrampicano lungo il corridoio dell’appartamento di Skye. Visioni deliranti che talvolta toccano il grottesco, cosa giustificata dal mood vagamente più leggero rispetto a quello del primo Smile, una spolverata di ironia che non guasta in un contesto di questo tipo.
Apprezzabili anche gli effetti gore realizzati artigianalmente: Smile 2 offre infatti sequenze di morte brutali e piuttosto disturbanti, come lo spacciatore che si devasta il volto colpendosi ripetutamente con un peso da palestra.
L’atteso momento finale è quello in cui il demone “Smiler” si palesa, in un tripudio di orrore e caos: in Smile (2022) era infatti una visione senz’altro scioccante quella del mostro, il cui design e la cui resa grafica funzionavano egregiamente regalandoci un villain horror fra i più memorabili di questo periodo. In Smile 2 l’apparizione vuole essere ancora più d’impatto e pirotecnica, vista la modalità e il luogo in cui la creatura si mostra. Eppure, nonostante il maggiore dispiego di mezzi, risulta meno convincente. Sebbene infatti sia completamente realizzato con elaborati effetti pratici vecchia scuola, la post produzione è così aggressiva che l’intera sequenza sembra realizzata interamente in computer grafica, cosa che smorza non poco l’impatto che il momento dovrebbe generare.
La chiusura della pellicola, dai risvolti apocalittici, rende forse complessa la gestione di un ulteriore sequel, ed è quindi plausibile pensare ad un prequel come prossimo capitolo, che probabilmente finirà in cantiere visti i buoni risultati al botteghino.
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Recensione di Smile 2: conclusioni
La regia di Parker Finn è più sicura e briosa, offrendo soluzioni visive meno canoniche rispetto a quelle alle quali ci ha abituati: ricordiamo un bel piano sequenza iniziale e la scena di botta e risposta con primissimi piani girata all’interno dell’auto destinata a schiantarsi, oltre in generale alla maniera in cui Finn riesce a mostrare lo stato di crescente ansia della protagonista rendendoci partecipi del suo breakdown.
Si segnala la presenza dell’attore Ray Nicholson, figlio di Jack Nicholson, nella parte del defunto compagno della protagonista. Un ruolo breve ma incisivo, vista la mimica facciale agghiacciante dell’attore, perfetto per rendere al meglio il “sorriso malvagio” dell’entità quando si finge una persona reale.
Smile 2 riprende a grandi linee quanto già visto nel precedente, puntando però meno sulle atmosfere cupe in favore invece di un tono leggermente più grottesco ed ironico. Nonostante le oltre due ore di durata, il film scorre senza alcun tempo morto, grazie alla buona scrittura, ai guizzi visivamente insoliti e all’ottima interpretazione della protagonista. Una spietata critica nei confronti dello showbiz, condita di demoni sogghignanti e sequenze gore da urlo. In un panorama teen horror fatto di film come Tarot o Polaroid, speriamo di vedere altri “curse-movie” come Smile e Smile 2, prodotti ottimamente confezionati a livello registico e che nella loro semplicità offrono interessanti spunti di riflessione, oltre a qualche brivido.
Per l’acquisto: DVD – Blu-ray – Blu-ray + 4K – Steelbook Blu-ray + 4K
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