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Quando [REC] incontra l’eco-vengeance: recensione di Vermin

By on 3 Agosto 2024 0 310 Views

Recensione di Vermin, l’horror francese di Sébastien Vaniček ora in DVD e Blu-ray per il mercato italiano in un’edizione limited con booklet targata Midnight Factory.

Recensione di Vermin

Trama

Kaleb vive in un fatiscente condominio nei sobborghi di Parigi, un microcosmo multietnico popolato da ragazzi che vivono di espedienti. Kaleb, il cui sogno è aprire un rettilario, porta a casa un ragno esotico comprato di contrabbando nel negozietto di un amico. L’animale, di una specie particolarmente letale e infestante, fugge dalla stanza di Kaleb trasformando l’intero edificio nel suo nido…

Recensione di Vermin

Primo lungometraggio del regista francese Sébastien Vaniček, Vermin (2023) è un eco-vengeance dal sapore fine anni ’90 in netta controtendenza rispetto alle correnti horror odierne, che riporta sul grande schermo un evergreen dei terrori umani: l’aracnofobia.

Interamente ambientato dentro un condominio in quarantena, Vermin racconta della lotta per la sopravvivenza di un gruppo di ragazzi di periferia, assediati da un esercito di ragni sempre più numerosi e sempre più grandi. Gli animali infatti non solo si riproducono ad inarrestabile velocità, ma per adattarsi ai predatori (gli uomini) crescono in dimensioni una generazione dopo l’altra. Come non bastasse, i loro morso è letale e chi viene aggredito non ha via di scampo, diventando un’incubatrice per altri ragni.

Ragni. Ragni ovunque, che saettano sulle pareti, che strisciano negli angoli, che attendono nella loro tela. Il regista si mostra capace nel creare un senso di angoscia crescente fin dall’istante in cui il ragno fugge dalla sua scatola, tenendo lo spettatore in un costante senso di tensione. Anche quando i ragni non si vedono ne percepiamo la minaccia, mentre osserviamo i personaggi inconsapevoli infilare le mani dentro cassetti o spostare incautamente asciugamani e scatole.

Recensione di Vermin

Quando [Rec] incontra Aracnofobia

Come nel film [Rec], il gruppo di protagonisti è chiuso a forza dentro un edificio insieme alla terrorizzante presenza non di zombie, in questo caso, ma di aracnidi brulicanti, che hanno foderato corridoi ed intere stanze di ragnatele fittissime. Fra i pregi di Vermin vi è un’ottima gestione della claustrofobia che, unita al pullulare dei ragni, offre scene di notevole impatto, fra fughe precipitose, strenui tentativi di barricamento e attese spasmodiche. Alcune sequenze sono davvero riuscite ed originali, su tutte l’attraversata del tunnel di ragnatale “a tempo”, poiché la luce dello scantinato, dotata di timer, rimane accesa per una manciata di secondi tenendo lo spettatore col fiato sospeso.

Ricordiamo anche diversi momenti piuttosto disturbanti, con ragni che fuoriescono dai cadaveri e la triste fine a cui una cagnolina va incontro dopo essersi mangiata un ragno spiaccicato.

Anche chi non soffre di aracnofobia proverà in più occasioni un certo disagio o vero e proprio ribrezzo, dal momento che la resa grafica dei ragni è davvero efficace. La computer grafica è infatti molto buona, alternata in alcune scene all’utilizzo di ragni veri.

Nonostante i ragni diventino sempre più grandi, fino a superare le dimensioni di gatti, Vermin riesce inaspettatamente a non scivolare nel trash e nemmeno nel grottesco, mantenendo per la sua intera durata ben saldo il focus sulle meccaniche drammatiche della vicenda.

Anche il finale, in cui ci si aspetterebbe il classico colpo di coda, chiude invece con insolita eleganza per un film di questo tipo.

Recensione di Vermin

Horror sociale

Vermin prende quindi le distanze da un certo tipo di cinema di serie B a cui lo spettatore prevenuto potrebbe associarlo, viste anche le tematiche di stampo sociale che affronta (o che sembra voler affrontare) che lo elevano ad un livello più alto.

In effetti il film si apre con vibrazioni da guerriglia sub-urbana alla Attack the block, mostrandoci l’esuberante gruppo multietnico che abita il condominio: hip hop a tutto volume, teppistelli, qualche tensione, ma anche un forte senso di comunità che lega gli abitanti dei vari appartamenti, come fossero una grande famiglia. 

Un voler rappresentare gli strati della società più disagiati, con riferimento al titolo stesso dell’opera: “Vermin“, parassiti, tanto i ragni quanto i personaggi del film agli occhi dei ceti più abbienti. Premesse di questo genere lasciano intendere un qualche sviluppo in questo senso, una narrazione che porti avanti tematiche sociali o magari una svolta dei “teppisti” che dimostrino la generosità e l’affiatamento nascosti sotto la facciata di gangster mancati.

Niente di tutto ciò accade però e la strada di “horror-sociale” viene completamente abbandonata poco dopo l’inizio, salvo la scena in cui il protagonista Kaleb urla alla polizia, colpevole secondo lui di averli abbandonati.

Recensione di Vermin

Kaleb il distruttore

Ma è curiosa la rabbia di Kaleb nei confronti delle forze dell’ordine, dal momento che l’intero disastroso massacro all’interno dell’edificio è interamente colpa sua. Kaleb, che con leggerezza porta un ragno esotico sconosciuto chiudendolo in una scatola da scarpe, è il responsabile di ogni singola vittima di questa storia ma questo non viene mai esplicitato. Sarebbe forse stata realistica una scena con i suoi amici arrabbiati, o magari il classico momento “è tutta colpa mia” con un Kaleb in lacrime, soprattutto considerando lo stretto legame che il ragazzo aveva con le vittime, invece si bypassa completamente sulla questione come se il disastro non fosse responsabilità di nessuno.

Un grosso difetto di scrittura, a nostro avviso, addossare una colpa del genere al protagonista rendendo difficile l’empatizzarvi, problema che si poteva facilmente evitare lasciando che fosse un personaggio secondario ad introdurre il ragno nel condominio.

Debolezze di scrittura si riscontrano anche nel comportamento incoerente dei ragni: spaventati dalla luce, rimangono paralizzati di fronte a una debolissima torcia ricaricabile a manovella, ma fanno irruzione indisturbati nella stanza, illuminata da faretti, dove ciascun militare ha una mitraglietta con luce annessa. Inspiegabile anche la motivazione che ha portato i soldati a combattere dei ragni (difficilissimi da colpire!) con mitragliette invece che dotarsi di lanciafiamme, considerando anche il terrore degli animali per la luce.

Recensione di Vermin: conclusioni

Nel complesso Vermin è un titolo che comunque funziona, probabilmente il miglior film di ragni assassini che si sia visto dai tempi di Aracnofobia (1990), anche perché, ad essere onesti, non si è registrato nulla di particolarmente interessante sul genere al di là di film straight-to-video come Lavalantula e Big ass spider. Imbastendo un discreto livello di angoscia e claustrofobia, Vermin tiene alta l’attenzione dello spettatore e regala anche qualche scena da brividi di disgusto, riuscendo a discostarsi dal tipico b-movie ragnesco nonostante il rischio concreto di scivolare nel comico involontario.

Certo, i ragni, raggiunta una certa grandezza, cominciano ad emettere i tipici versetti acuti “dei ragni grossi nei film”, che avvisano lo spettatore della loro presenza, ma possiamo sorvolare.

Il film Infested (questo il titolo originale dell’opera), che è sbarcato sul potale VOD statunitense Shudder, pare sia stato apprezzato da Sam Raimi e dai suoi soci che hanno visto un serio potenziale nel regista Sébastien Vaniček, tanto da offrirgli la regia per il prossimo film di Evil Dead. Notizie di alcuni mesi fa riportano infatti che la Ghost House Pictures di Raimi e Rob Tapert abbia ingaggiato Vaniček per dirigere uno spin-off di Evil Dead, ancora senza titolo. Attendiamo dunque notizie sul nuovo progetto.

Edizione Midnight Factory

Vermin è acquistabile in DVD e Blu-ray nell’edizione limited Midnight Factory con slipcase e booklet:

Presentato all’ultima edizione della Settimana della Critica alla Mostra del Cinema di Venezia, Vermin unisce Aracnofobia e I Miserabili.
Questo horror al cardiopalma, diretto da Sébastien Vaniček, è disponibile in Limited Edition Midnight Factory Blu-ray + Booklet.

Per l’acquisto: DVDBlu-ray

Vermin – Limited Edition Midnight Factory DVD + Booklet (DVD)
Vermin – Limited Edition Midnight Factory Blu-ray + Booklet (Blu-ray)
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