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Il ritorno di Pazuzu di Danilo Arona – Recensione
Sinossi
2008. Whitby, Canada. Il 53enne Sam Spintzer scompare improvvisamente… ghermito, così dicono i pochi testimoni, da una creatura gigantesca.
1973. Whitby, Canada. La passeggiata romantica di un giovanissimo Sam Spintzer e dell’amica Jay si trasforma in una fuga a rotta di collo da un mostro terribilmente simile a Pazuzu, il celebre demone sumero del film “L’Esorcista”.
Quale mistero collega i due episodi?
Recensione
Danilo Arona, fra i principali esponenti della letteratura di genere italiana, confeziona un romanzo breve (un dittico di racconti, in realtà) ambientato nella provincia canadese, dove misteriosi avvenimenti stanno turbando la sonnacchiosa cittadina di Whitby.
Sam Spintzer, agricoltore locale, risulta scomparso nel nulla mentre fumava sulla veranda di casa. La polizia non crede alle parole della sorella, che sostiene di aver visto una creatura gigantesca afferrarlo e portarlo via. Il mistero si infittisce quando il corpo dell’uomo viene ritrovato a 300 km di distanza… Cosa è successo realmente? In che maniera la morte di Sam è collegata agli spaventosi eventi accaduti 30 anni prima fra i boschi di Salem’s Lot?
Con il romanzo breve Il ritorno di Pazuzu l’autore omaggia il capolavoro L’Esorcista affrontando però la vicenda demoniaca da una prospettiva totalmente diversa. Se nel film di Friedkin la storia era incentrata sul tema della possessione e dell’esorcismo, Arona si concentra invece sulla figura del demone e sulle sue origini storiche.
Pazuzu infatti non è una creazione cinematografica né dello scrittore William Peter Blatty (dal cui romanzo omonimo è stato tratto il film), ma una divinità della tradizione mesopotamica il cui culto risale VIII secolo a.C.
Proprio come rappresentato nel film, Pazuzu è un essere spaventoso, con corpo antropomorfo, arti e testa animaleschi e quattro paia di ali.
Non tutti sanno che, nonostante l’apparenza, le raffigurazioni di Pazuzu avevano spesso funzione apotropaica, trattandosi di un demone in grado di dominarne altri.
La storia si sviluppa fra passato (1973) e presente (2008), con una narrazione corale che dà voce a diversi personaggi, ognuno dei quali fornisce svariati tasselli e prospettive della vicenda, che sta al lettore ricomporre.
L’autore nel breve spazio a disposizione riesce a delineare in maniera credibile location e personaggi, e a creare una certa curiosità nel lettore che rimane incollato alle pagine, dove gli eventi sono scanditi dalle indagini del poliziotto, dal diario dello scomparso Sam e dal barman Ron.
L’originalità de Il ritorno di Pazuzu sta nel fatto che Arona rimanga coerente alla tradizione sumerica, il che porta a un twist inaspettato in conclusione.
Il romanzo regala momenti horror di un certo impatto, come la fuga nei boschi dei protagonisti in un turbine di urla disumane, ma anche il finale, con un leggero tocco gore e una visione grottesca e sconvolgente.
Le citazioni non si limitano a L’Esorcista ma toccano anche H.P. Lovecraft e Stephen King, simpatici easter eggs per noi horror dipendenti.
Il ritorno di Pazuzu è pubblicato da Scheletri Ebook, la sezione di Scheletri specializzata nella pubblicazione di racconti sia in formato eBook che cartaceo, come in questo caso. La copertina è realizzata da Alessandro Amoruso e le illustrazioni interne da Alessandro Balestra.
Romanzo da leggere d’un fiato, ideale per una serata di tempesta… è il vento che ulula, o c’è qualcos’altro là fuori?
Per l’acquisto: Il ritorno di Pazuzu
Lunghezza: 75 pagine
Data pubblicazione: 1 gennaio 2022
Formato: cartaceo + 16 illustrazioni
Codice ISBN: 9798835699308