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Il Cuore di Lombroso di Davide Barzi & Francesco De Stena – Recensione
“Vedremo se questo mostro è figlio della natura o della società!”
In che maniera sono collegati il padre della criminologia Cesare Lombroso, Sherlock Holmes e il libro Cuore di Edmondo De Amicis? Scopritelo in Il cuore di Lombroso, un meraviglioso volume cartonato targato Sergio Bonelli Editore, graphic novel scritta da Davide Barzi e splendidamente illustrata da Francesco De Stena. Originariamente uscita sul numero 63 di Le storie di Bonelli, esce in una nuova edizione di lusso arricchita di contenuti inediti.
Barzi intreccia con maestria personaggi storici realmente esistiti alla finzione letteraria del classico di De Amicis, confezionando una storia crime dai risvolti macabri e morbosi nella Torino di fine ‘800.
Come in una sorta di sequel non dichiarato, ritroviamo i personaggi del libro Cuore, qui adulti e invecchiati. Il maestro di scuola Giulio Perboni muore suicida in prigione e i suoi ex allievi, i ragazzi della terza elementare sezione Baretti, sembrano finiti nelle mire di un sadico killer. Mentre Torino è scossa da inspiegabili omicidi, il dottore e filosofo Cesare Lombroso si interessa alla vicenda, e come novello Sherlock Holmes segue le tracce dell’assassino, accompagnato nell’impresa da un improvvisato e corpulento “Watson”, Garrone, compagno di scuola delle vittime.
Cesare Lombroso è considerato il padre della criminologia, uno dei pionieri degli studi sulla criminalità. Il suo lavoro, fondato su precetti di fisiognomica e darwinismo sociale, si basava sulla controversa teoria del “criminale per nascita”. Secondo Lombroso infatti, in alcune caratteristiche fisiche e fisionomiche era possibile identificare una natura criminale, e dunque si poteva, a suo giudizio, trovare nell’aspetto delle persone gli indizi di un comportamento deviato e problematico per la società.
Il Lombroso di Barzi è un personaggio inizialmente cinico e sgradevole, profondamente ancorato alle sue idee. Per deformazione “professionale” giudica negativamente tutte le persone che incontra, chiunque mostri segni di “atavismo”, ponendosi idealmente al di sopra di tutti.
Nel corso della storia finirà per mettere in dubbio il suo stesso pensiero (il mostro è figlio della natura o della società?), rendendosi conto delle inesattezze delle teorie da lui proposte e di quanto queste fossero facilmente fraintendibili in un contesto sbagliato. C’è dunque un gioco di ribaltamento in positivo di un personaggio storicamente molto discusso.
Al contrario, troviamo un ribaltamento nel senso opposto dei personaggi del libro Cuore. L’autore del classico per ragazzi Edmondo De Amicis affronta tematiche di stampo sociale, politico e patriottico, infondendo nelle sue opere ideali e valori morali. Il libro Cuore ha infatti un intento pedagogico, una sorta di manuale del cittadino modello, un libro volto a indirizzare i giovani con consigli di stampo etico, sottolineando l’importanza della dedizione al lavoro e del rispetto per la famiglia e per l’autorità. Pur mantenendo continuità e coerenza con i personaggi del libro originale, lo sceneggiatore Barzi sovverte gli insegnamenti di De Amicis, mostrando adulti tutt’altro che perfetti e finalmente autentici: se in Cuore il maestro è modello di integrità morale, qui è truffatore e suicida; Enrico Bottini, protagonista di Cuore, narratore degli eventi, qui è uno scrittore squattrinato, un dandy dedito all’assenzio, con una sorella nel giro della prostituzione; Ernesto Derossi, bello e intelligente, morirà per il suo senso della giustizia…
La vicenda prende una piega investigativa alla Arthur Conan Doyle e Lombroso si trova ad abbandonare il suo studio polveroso finendo catapultato nel bel mezzo dell’azione. Dovrà usare tutto il suo ingegno per scovare il colpevole degli omicidi, mettendo da parte teoria e supponenza per confrontarsi con persone concrete, fatte di luci e ombre.
La vicenda si sviluppa sui binari del giallo deduttivo e un ritmo galoppante scandisce una storia che fino alla fine riserva sorprese. Nelle inedite vesti di detective, Lombroso si rivela un protagonista azzeccato, dotato di intelligenza e autoironia, che stempera la tensione con sarcastici parallelismi al personaggio di Sherlock Holmes. Se la storia riesce dunque a strappare qualche sorriso con battute e siparietti più leggeri, troviamo però anche momenti di notevole impatto macabro: non solo cadaveri martoriati ma persino una sequenza di tortura in piena regola, “splatter intellettuale” messo in atto con affascinanti oggetti d’epoca. Un plauso al disegnatore Francesco De Stena che ha colto il dettaglio cruento mostrando teste esplose e mutilazioni, e ricreato con precisione gli improvvisati e originali strumenti del killer.
Quello che colpisce è la spontaneità con cui l’autore riesce ad incastrare tutti i tasselli, intrecciando con naturalezza personaggi storici e letterari e arricchendo la vicenda con nozioni di letteratura (Uno studio in rosso), filosofia (Panopticon), medicina (gli studi di Baccelli sull’ossigeno) ed eventi di carattere politico, come l’abolizione della pena di morte in Italia. Ne emerge un ambiente tridimensionale e storicamente accurato, nonostante le libertà prese dall’autore coi suoi personaggi, idea enfatizzata dai suggestivi scorci della Torino ottocentesca che diventa essa stessa un personaggio della vicenda. La città è ricreata con cura maniacale e dotata di un fascino gotico che non ha nulla da invidiare alla Londra di Jack lo squartatore.
Sia i luoghi che i costumi sono resi con precisione e maestria da De Stena, che coglie appieno lo spirito della vicenda. Il cimitero, le piazze, il mercato, le strade sulle quali si affacciano botteghe dalle eleganti insegne, sono rappresentati con spiccato realismo, e mostrano la cura che vi è stata nello studio e nella ricerca di documentazione fotografia per la preparazione delle tavole.
In appendice troviamo un approfondimento di Gianmaria Contro sul personaggio di Lombroso e una succosa autopsia di Barzi dove racconta la lunga genesi della storia, dei personaggi, la scelta delle location, il tutto accompagnato dagli studi di De Stena.
Un volume di grande fascino che tiene incollati alle pagine sia per l’insolita vicenda, un’originale e riuscita commistione di elementi e personaggi, sia per le magnifiche illustrazioni che rendono giustizia ad una sceneggiatura così ambiziosa.
Il cuore di Lombroso è acquistabile dal sito di Sergio Bonelli e su tutti gli store online.
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