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Horror – Mezzo secolo di incubi, magia e misteri a fumetti – Recensione
HORROR – Mezzo secolo di incubi, magia e misteri a fumetti è il meraviglioso e titanico volume di Nona Arte che raccoglie tutti i racconti scritti per la rivista Horror dal maestro Alfredo Castelli fra il ’69 e il ’71, volume curato da Castelli stesso e da Davide Barzi.
Horror è senza dubbio una pagina significativa della storia del fumetto italiano (horror e non solo), una delle primissime riviste di fumetti orrorifici uscite in Italia, seconda soltanto a Terror che l’ha preceduto di soli pochi giorni. Alfredo Castelli, fra i più importanti sceneggiatori italiani e maestro di un’intera generazione di fumettisti, cura questa splendida raccolta arricchendola con una sua corposa presentazione dove inquadra il periodo, racconta la genesi della rivista e svela curiosi dietro le quinte.
Si trattava di pubblicazioni innovative e sorprendenti per l’epoca che andavano oltre il semplice intrattenimento, fumetti che osavano e sperimentavano, e la categoria “fumetto dell’orrore” risulta limitante per una rivista che abbracciava una vasta gamma di argomenti e stili. Horror non è solo una piacevole lettura ma anche e soprattutto un affascinante scorcio su quello che era il mondo dell’editoria e dell’horror alla fine degli anni ’60, e su come questo venisse recepito dal pubblico.
Cinema e fumetto viaggiano di pari passo e le “mode” dettate dalla pellicola finiscono spesso su carta. In Horror si può percepire il fascino gotico delle produzioni Hammer o del cinema di Roger Corman, il cinema giallo ed il thriller di Hitchcock, la ricerca del finale a sorpresa, molto in voga in quel periodo, di produzioni come “Ai confini della realtà”, e il gusto per la horror comedy famosa in quegli anni con serie come “La famiglia Addams” o “The Munsters“.
Troviamo anche trasposizioni a fumetti di Lovecraft, approdato in Italia solo 9 anni prima, e il racconto inedito di Poe “Il Faro”, illustrato da Dino Battaglia.
Il carattere di “rivista” dipendeva dalla presenza di articoli e di interviste, spesso realizzate da Luigi Cozzi. Fra le più memorabili, quella a Mario Bava curata da Castelli in persona. Riportata interamente in questo volume, è la prima intervista scritta rilasciata da Bava nell’arco della sua carriera. Pare inoltre che Bava si sia ispirato ad un racconto di Horror per uno dei suoi film.
Horror era una rivista in anticipo sui tempi e destinata a lasciare un segno, divenne un punto di riferimento e si trovò ad ospitare fra le sue pagine alcuni fra i più importanti autori dell’epoca, finendo per vincere nel 1972 il premio Yellow Kid (“L’oscar” del fumetto).
Horror è uno splendido volume cartonato con pagine a colori, bello da leggere e da sfogliare, ma anche l’affascinante testimonianza di un’altra era e di un altro modo di fare fumetto, fotografia di un momento culturale prezioso per la memoria storica di tutti.
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